Charter barca a vela
 

Barca a vela come terapia

Le prime iniziative che hanno visto la nascita della velaterapia furono intraprese nel quadro di progetti per il reinserimento sociale ed il recupero di giovani con problemi di relazione e di socializzazione. Fin dall’inizio la velaterapia si è dimostrata particolarmente efficace e si è diffusa anche in ambiti diversi da quelli dai quali era partita tanto che non si impiega più esclusivamente come strumento di cura per disabili ma viene consigliato per una gran parte di interventi orientati al sostegno di numerose procedure psicoterapiche. 

Ma cosa significa velaterapia?  La cura consiste nel trascorrere un certo periodo di tempo, variabile a seconda dei casi, in una barca a vela completamente attrezzata per una crociera. Con la supervisione ed il controllo di uno psicoterapeuta, il soggiorno (con le relative attività programmate) viene studiato per costruire un iter didattico- comportamentale idoneo a sollecitare, nei partecipanti, motivazioni e reattività orientate alla produzione e al sostegno di normali rapporti interpersonali. L’ambiente si presta in modo esemplare a realizzare un clima collaborativo e partecipativo, dove ognuno può rapidamente rintracciare le proprie inclinazioni ed esplicitarle nella interpretazione di uno specifico ruolo. Lo scopo non è solo quello di formare e consolidare quegli aspetti caratteriali che stanno alla base della normale interazione, ma anche di creare occasioni di sperimentazione delle proprie attitudini comportamentali e relazionali essenziali per uno sviluppo positivo della personalità.


Da un articolo pubblicato su www.paginemediche.it:

Un grande successo

La velaterapia si è dimostrata immediatamente un grande successo. Chi decide di passare una settimana in barca a vela impara a convivere e a condividere con altri tutto ciò che ha intorno, dagli oggetti quotidiani, agli spazi, pur limitati della barca, alle emozioni e sensazioni che scaturiscono dall'essere circondati dal mare e, quindi, dalla natura allo stato puro. Inoltre, ogni partecipante ha un compito ben preciso; la barca è una società in piccolo, in cui c'è un leader ed in cui ognuno ha un ruolo ben definito, al quale deve attenersi per permettere a tutti di andare avanti. Questa situazione esistenziale…. permette a ragazzi socialmente difficili di rientrare in regole precise a cui far riferimento. Ogni partecipante sa che ha un ruolo di primo piano nella gestione della barca e viene responsabilizzato in questo senso.

La barca diventa una comunità  

La barca diventa quindi una piccola comunità e rappresenta spesso un vero e proprio passo avanti nella crescita personale. Per i ragazzi più piccoli, che per la prima volta viaggiano senza genitori, è il momento entusiasmante del passaggio dall'infanzia all'adolescenza; per quelli più grandi è la possibilità di imparare qualcosa che non rientra nella quotidianità: governare una barca, cucinare, mettere in ordine, perfino aggiustare un motore. Chiaramente, il fine ultimo di questa esperienza è la maturazione, dal punto di vista psicologico e sociale, dell'individuo, che potrà tradursi in una nuova apertura verso gli altri, nell'aver imparato a prendere decisioni in momenti critici, nel sapersi mettere in gioco senza pregiudizi e senza remore, sapendo di avere un proprio ruolo all'interno della società.

Dopo il considerevole successo evidenziato dai consistenti e benefici effetti nella cura dei giovani e degli adolescenti, la velaterapia ha confermato le sue qualità e la sua validità quando il suo raggio d’azione si è esteso agli interventi riguardanti le persone adulte afflitte da problematiche esistenziali, stati ansiosi e depressione.

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